di GILBERTO ONETO
L’esilio è una pratica antica come il mondo. Nell’antica Grecia gli avversari politici perdenti subivano l’ostracismo, venivano allontanati dalla loro comunità mediante una votazione popolare: il loro nome era scritto su dei cocci che hanno dato il nome alla pratica. L’esilio politico ha attraversato il Medioevo ed epoche più recenti e ha sostituito pratiche più spicce e radicali come l’accecamento degli sconfitti o la loro soppressione tout court. Per anni gli austriaci – descritti come forcaioli e sanguinari – hanno permesso ai loro avversari politici di scegliere fra la prigione e il trasferimento in America, cioè il più lontano possibile.
Solo in epoche più recenti è stato usato anche come misura di ordine pubblico: gli inglesi spedivano i loro galeotti in Australia e i francesi alla Cayenna.
Chi ha fatto l’uso più sistematico dell’allontanamento coatto è lo Stato italiano, fin dal primissimo giorno della sua nascita risorgime
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