di MATTEO CORSINI
Nel dibattito in corso sul Sole 24Ore in merito ai pro e contro della permanenza dell’Italia nell’eurozona, i contributi di matrice keynesiana abbondano. Tra di essi, uno a firma di Jérôme Creel e Francesco Saraceno, entrambi docenti a Parigi (Saraceno anche alla LUISS di Roma).
L’analisi parte deprecando, come sempre, la mancanza di sostegno alla domanda aggregata a livello europeo: “La zona euro cresce meno degli Usa fin dagli anni 90. Tra le molte ragioni di questa performance a dir poco deludente si dimentica spesso l’inerzia della politica economica, che ha le sue radici in un mandato restrittivo per la banca centrale, e in una regola fiscale che non consente politiche di sostegno della domanda”.
Mandato restrittivo? Ma sono sicuri di parlare della BCE? Non è forse quella banca centrale che sta praticando tassi negativi sulla deposit facility (-0.40%) e che ha accumulato titoli acquistati creando base monetaria portando le dimensioni del s
Almeno uno dei due bastardi non lo pago…