di SANDRO KNOS
Vogliono i nostri portafogli trasparenti, hanno abolito ogni residuo di segreto bancario, pretendono di farci le pulci su tutto, inventando redditometri e speso metri, ma la maggior parte dei parlamentari predica bene e razzola male (il che non è una novità) sulla trasparenza dei redditi. Il paradosso è che meno di un terzo dei 92 deputati chiamati a esprimere un parere sui tetti agli stipendi dei manager della pubblica amministrazione, il prossimo 29 febbraio, ha pubblicato online il proprio reddito, come prescritto dalla legge 441 del 1982. 1982, 30 anni fa!
Se da un lato, il governo ha dato il “buon esempio” mettendo sul web redditi e patrimoni (salvo qualche dimenticanza), non si può dire altrettanto per i membri delle due commissioni Affari costituzionali e Lavoro ai quali, nei giorni scorsi, il ministro per la Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi ha consegnato l'elenco dei dirigenti più pagati. Sui 92 componenti delle commissioni infatti, solo 28
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