di GIANFRANCESCO RUGGERI
Chi abbia studiato un po’ di contro storia risorgimentale saprà che negli ultimi anni la fortezza sabauda di Fenestrelle è stato più volte descritta come luogo di prigionia per migliaia di soldati borbonici che vi sarebbero stati reclusi e uccisi a migliaia. Gli scrittori più infervorati hanno parlato di un vero e proprio lager, di un campo di sterminio ante litteram accumunando la sorte dei soldati borbonici prigionieri a quella dei deportati nazisti.
Nel 2008 a Fenestrelle è stata persino inaugurata una lapide che testualmente recita “Tra il 1860 e il 1861 vennero segregati nella fortezza di Fenestrelle migliaia di soldati dell’esercito delle Due Sicilie, che si erano rifiutati di rinnegare il re e l’antica patria. Pochi tornarono a casa, i più morirono di stenti. I pochi che sanno si inchinano.” Durante l’inaugurazione della lapide si affermò che a Fenestrelle erano morti 8.000 uomini e che i prigionieri meridionali che vi transitaro
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