di COSTANTINO de BLASI
Nella sua ultima versione di leader di un partito politico il sig. Giulio Tremonti, già super ministro delle finanze prima e dell'economia poi con i governi Berlusconi I, II, III e IV, lancia il suo anatema contro il redditometro approvato dal governo uscente il 24 dicembre scorso e pubblicato in gazzetta ufficiale il 4 gennaio 2013.
Sulla homepage del sito del suo partito - www.listalavorolibertà.it - campeggia un bellicoso annuncio: strumenti difensivi contro il redditometro di Monti. Ottimo.
Giudichiamo il redditometro uno strumento di accertamento dei redditi violento e invasivo. Conoscendo però un po' il nostro ed essendo abituati a cercare fra le pieghe dell'enorme produzione legislativa italiana eventuali riferimenti a leggi precedenti, abbiamo letto il malefico testo del DL montiano. Nella premessa, dopo un richiamo alla norma che introdusse il concetto di accertamento induttivo (era il 1973, d.pr. 600), troviamo la citazione dell'articolo 22
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