di MARINO MARIN
Piange il Leone, piangono i dogi e piango un poco anche io. 17 marzo, domani: la festa tricolore si trascina svogliata lungo tutta la Penisola. Come un virus che ancora deve essere debellato, lo spirito unitario s’insinua anche a Venezia. Merito del “comitato bandiera italiana” (minuscolo d’obbligo), che, con la complicità del presidente del consiglio comunale veneziano Roberto Turetta (in foto), ex comunista e ed ex allievo dell’ex sindaco Massimo Cacciari, quello che ha fatto il ponte di Calatrava ma non le fogne, manifesterà lungo le calli occupate dallo stato italiano e sgombre di contestatori, nei luoghi storici del risorgimento veneziano, capitanato da Daniele Manin. Appuntamento per tutti alle 10.30, a Rialto.
Scopo del comitato, come di quanti si riconoscono nella pezza tricolore, è anzitutto quello di riscrivere la storia. Una storia, quella del “Manin italiano”, che non esiste. Albert Gardin, uno dei leader della resistenza veneta a Vene
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