Firenze, i capolavori eterni non sono stati certificati da burocrati di Stato

di LEONARDO FACCO Girando per Firenze, insieme all'amico Valerio Dalla Costa (ingegnere) è stato impossibile non restare estasiati da quelle architetture, della capitale toscana, che guardano al Rinascimento, al Manierismo, al Barocco: edifici che hanno resistito a secoli, intatti o restaurati con sapienza, testimoni della grandezza individuale, della maestria, della reputazione. Tra una chiacchiera e l'altra, m'è venuta spontanea la domanda: serve davvero un pezzo di carta, un titolo legale di studio, per costruire siffatte magnificenze? Oppure conta ben di più ciò che uno sa fare, la sua professionalità, la sua esperienza? Facendo il paragone tra passato e presente, la risposta libertaria ha certamente a che fare con la seconda opzione. I capolavori che sfidano i secoli Firenze è zeppa di opere realizzate da maestri senza l’ossessione del titolo “certificato”, ma con una abilità che fa invidia al tempo. A seguire un breve elenco: Palazzo Strozzi – commissi