di GILBERTO ONETO
Quello che sta succedendo con i cosiddetti “forconi” non può che lasciare disorientati. Le motivazioni di fondo della protesta sono tutte assolutamente condivisibili: lotta alla rapina fiscale, allo Stato ladro e mafioso, agli sprechi, burocrazia, inefficienza e tutto il resto dell’italico stellone. È del tutto condivisibile (e rincuorante) che la lotta assuma aspetti decisi, visibili e simbolici, come i rallentamenti stradali, gli assembramenti, i volantinaggi e i presidi “incazzati” davanti a quei fortini degli occupanti che sono le sedi dell’Agenzia delle entrate. Va benissimo che al Coordinamento partecipino organizzazioni diverse, con sensibilità, obiettivi ed ideali che non devono necessariamente essere del tutto identici. Sarebbe preoccupante se non fosse così. Va benissimo che ci sia gente che è autonomista, liberale, riformista o anche solo qualunquista nell’eccezione più bella del termine.
Ci sono solo due cose che non vanno bene:
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