di DANIELE V. COMERO
Due mesi esatti sono passati dalla mezza rivoluzione che è avvenuta alle elezioni comunali del 7 maggio scorso, dopo che la prima parte del sommovimento si era già realizzata l’anno scorso, nel maggio 2011, con la simbolica caduta di Milano nelle incredule mani di Pisapia. A Milano, i milanesi hanno subito sperimentato le conseguenze, sia i votanti arancioni che quelli verde-azzurri, chiamati a mettere le mani in tasca con un giro di aumenti delle tariffe e delle tasse comunali senza precedenti. Anche in questi giorni si profila qualcosa di simile, si parla di spending review, un termine inglese che probabilmente maschera un qualche marchingegno per far pagare ancora a noi il conto del ristorante frequentato dalla casta. Ma su di loro quali effetti ci sono stati? Non sono ancora del tutto evidenti, si sa che i partiti, come sono stati strutturati fino al 2010, non sono più proponibili, i consensi sono in caduta libera, per cui questa casta politica è pro
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