di CLAUDIO FRANCO
Nella cronaca dell’estate scorsa, ha avuto vasta eco il caso di quell’autista che, per un “Italia di m…” di troppo, è stato punito dalla Cassazione, per“vilipendio alla nazione italiana”, con una multa di ben 1000 euro. Ebbene, senza una recente riforma del codice penale (la legge 85/2006), la cui paternità va riconosciuta alla Lega Nord, il malcapitato sarebbe potuto finire in carcere per ben 3 anni! A venir modificati sono stati i cosiddetti “reati di opinione”: di questi occorre brevemente trattare, per poterne capire il senso all’interno del nostro ordinamento.
I reati di opinione sono una serie di delitti che si concretizzano in una manifestazione di pensiero non tutelata dall’art.21 della Costituzione e non necessariamente contraria al buon costume (l’unico limite che l’art.21 prevede espressamente). Sono fattispecie riguardanti soprattutto i“delitti contro la personalità dello Stato”, oltre che condotte offensive delle
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