di GIAN PIERO DE BELLIS
Durante gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso sono apparsi una serie di saggi che avevano come finalità l’esplorazione del futuro. Gli autori più famosi di quegli scritti sono Herman Kahn e Anthony Wiener (The Year 2000, 1967), Eric Jantsch (Technological forecasting in perspective, 1967 ), Alvin Toffler (Future Choc, 1970) e Daniel Bell (The Coming of Post-Industrial Society, 1973).
Nel 1968, ad un simposio tenuto a Bellagio (lago di Como) uno studioso di nome Hasan Ozbekhan ha esposto, in un intervento di notevole interesse, il concetto di “willed future” (futuro voluto). Accanto a queste esplorazioni sul futuro, in quegli anni vi è stato anche un notevole interesse per la metodologia della progettazione. Questo interesse ha spinto ad organizzare una Conferenza sulla Progettazione a Londra nel 1962 (Conference on Design Methods) e un Simposio sulla Metodologia del Progettare a Birmingham nel 1965 (The Design Method). In sostanza esplorazione
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