di PAOLO L. BERNARDINI
Quando si è privati della propria patria, la nostalgia è grande, ed ingrandisce, in qualche modo, la propria patria stessa. Odisseo sogna e magnifica per venti anni Itaca, luogo ben desolato, ed infatti come narra Dante appena ritornato, sistemati i Proci e riavuta Penelope, se ne riparte subito per farsi inghiottire dalle onde dell’Atlantico. A che pro tessere così a lungo, povera Penelope?
Nella coscienza italo-americana, e mi riferisco qui agli italo-americani degli Stati Uniti, il rapporto con la “patria” è davvero complesso, contradditorio, doloroso, etero-diretto. Se la “patria” è il “paese”, allora molti dei “paesi” da cui i poveri migranti partirono neanche esistono più, ne furono loro, probabilmente, gli ultimi abitanti.
Talora erano talmente piccoli che neppure se ne ricordavano il nome, e dunque, se non altro per non presentarsi sia come figli di nessuno, sia col cappello in mano, si dicevano “italiani”, perché l
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