di TONTOLO
Nel sottobosco leghista fanno il diavolo a quattro per fingere di cambiare tutto, ma non cambiare niente. Domenica, in occasione del congresso provinciale milanese, si sono confrontati due “titani” della poltrona verde. Uno è Igor Iezzi, “culo&camicia” con Matteo Salvini e devoto ai maroniti. L’altro è Massimiliano (Max) Bastoni, “portacerini” di Mario Borghezio, e noto per la sua tolleranza verso gli immigrati.
Il primo, ha varcato le porte di via Bellerio giovincello, negli Anni Novanta: usava vestire come gli habitué del Leoncavallo: salopet sdrucita, barba e capelli lunghi, poca pulizia. Fisic du role da barbaro vero, oggi evolutosi in sognante. Il secondo, invece, coi centri sociali ha sempre avuto discussioni “animate”. Entrambi, però, hanno diverse cosette in comune, che han permesso loro di tenere le chiappe al caldo. Per ambedue Bossi è “dio” e non sbaglia mai; Per entrambi la Lega in questi vent’anni è stata sfigata ed è col
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