di GILBERTO ONETO
Non si sa chi sia il vero consigliere politico di Maroni ma di certo è uno che ha sbagliato mestiere. Di errori ne ha fatti tanti ma due sono proprio macroscopici: quello di scelta dei simboli, e quello delle alleanze. I simboli sono elemento fondamentale del pensiero e si esprimono in segni e parole. La Lega aveva un suo repertorio magari un po’ abborracciato ma di sicuro effetto: l’Albertino, il Sole delle Alpi, la Padania, i colori delle cento bandiere locali. Invece di partire da questa base – magari ripulendola un po’ da certe stravaganze come il sole verde – il persuasore occulto di Maroni lo ha trascinato in strampalatezze senza passato e senza futuro.
Cominciamo da quel “Prima il Nord” incorniciato in un quadretto grafico che sembra l’involucro di un detersivo. Un simbolo politico deve essere graficamente semplice e facilmente riproducibile: svastiche e fasci-martello hanno riempito i muri di mezzo mondo. Il Sole delle Alpi andava beni
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