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Il conto lo paghi tu: tasse, inflazione e debito, gli strumenti immorali del furto legalizzato

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di LEONARDO FACCO C’è una verità che lo Stato non vuole che la gente comprenda: le sue spese qualcuno le deve pagare. Non esistono pasti gratis, lo spiegava molto bene Milton Friedman. Ogni euro elargito a qualcuno deve prima essere tolto a qualcun altro. Ma poiché il furto palese susciterebbe resistenza, il Leviatano usa tre strumenti più raffinati, ma non meno ingiusti : la tassazione, l’inflazione e il debito pubblico. Tutti e tre, come mostrano i grandi economisti libertari, sono forme moralmente inaccettabili di espropriazione. 1. La tassazione: il furto legalizzato Come scriveva Murray Rothbard, “la tassazione è semplicemente un altro nome per furto, per estorsione organizzata su larga scala”. Nessuno pagherebbe le tasse se non fosse minacciato da sanzioni, pignoramenti, prigione. In un’economia libera, ogni scambio è volontario. Lo Stato impone, non chiede. Come diceva Lysander Spooner, “le tasse sono una prova che il governo non è un'associazione volontari
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