di ARTURO DOILO
L'altra sera, ho visto la replica di un noto programma televisivo d’intrattenimento. Mi riferisco ad AVANTI UN ALTRO, un format alquanto divertente condotto da Gerry Scotti (subentrato a Paolo Bonolis). Il programma – corredato di concorrenti di “varia umanità” – è, soprattutto, uno spaccato assai fedele della società italiana.
Verso la fine della puntata, in occasione dell’ultima domanda, tocca ad una concorrente che, come tutti, inizia presentandosi. Che lavora fa?, le ha chiesto Scotti. “Sono fotografa, lavoro per il Ministero dei beni culturali”. Ti pareva - dico - l’ennesima statale insomma (già, tra i concorrenti la quantità di dipendenti pubblici è smisurata). Vabbé… è lo spaccato dell'Italia no?
Dopo aver risposto alla domanda (quali oceani bagnano l’Australia?) postale da una delle vallette di turno, la fotografa (con l’hobby delle regate, apperò…) pesca il bussolotto nella speranza di vincere un bel po’ di sold
Pietoso.
Miserabile.
Anzi, hasta la miseria, siempre.
Non guardo “Avanti un altro”, lo trovo un programma piuttosto pietoso di tipico gusto italico. Donne nasute e piuttosto scurette, stratinte e strarifatte spacciate per bellezze, gente che urla, gesticola e spesso faccio pure fatica a comprendere, battute su giochi di parole o doppi sensi a sfondo sessuale come in tutti i paesi mediterranei. I giochi a premi li guardo sulla televisione francese.