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Il metodo cinese contro hong kong: nuove proteste e altri arresti

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di REDAZIONE

Numerose persone sono scese per strada a Hong Kong per le manifestazioni di protesta contro la legge sulle sicurezza nazionale in discussione al Congresso del popolo di Pechino, accusata di infliggere un colpo letale all’autonomia dell’ex colonia.

In base a quanto circolato sui social media, i due punti di ritrovo sull’isola di Hong Kong era stati individuati al grande magazzino SOGO di Causeway Bay e al Southorn Playground di Wanchai, a partire dalle 13:00 locali (le 7:00 in Italia), al fine di dare vita a una marcia non autorizzata per dimostrare alla comunità internazionale che gli ‘hongkonger’ hanno ferma determinazione nella lotta per la democrazia.

La polizia, secondo quanto hanno riportato i media locali, è in assetto antisommossa e ha provveduto già a portato via Tam Tak-chi, vicepresidente del People Power, mentre altri agenti hanno ordinato alle altre decine di persone di disperdersi. Gli attivisti hanno scandito slogan come “Niente rivoltosi, solo tirannia”.

Per i criminali comunisti che governano a Pechino la norma in discussione al Congresso del Popolo deve essere approvata subito. L’attivista Joshua Wong: “L’Ue dovrebbe sanzionare la Cina e l’Italia ridurre la partecipazione nella Via della seta”. “Poiché la Cina sta violando e riscrivendo le regole stabilite da un trattato internazionale su Hong Kong – ha detto Joshua Wong, leader della protesta – chiedo all’Ue di imporre sanzioni a Pechino e di inserire clausole legate al rispetto dei diritti umani” nell’ex colonia britannica nei trattati commerciali che sta concludendo con la Cina. Wong ha anche fatto un appello all’Italia visto che è una delle maggiori economie europee ad aver partecipato all’iniziativa della Via della Seta auspicando che “possa ridurre le cooperazioni in questo progetto”. Wong si è augurato anche che “l’Italia consideri la Cina responsabile per i suoi errori”.

La polizia di Hong Kong ha arrestato almeno 120 manifestanti e ha sparato gas lacrimogeni contro chi si è riunito per protestare.

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