di NICOLAS MARQUEZ
Ogni volta che il Presidente Javier Milei e i suoi seguaci attaccano e combattono, sia politicamente che filosoficamente, il comunismo, a differenza delle voci scandalizzate e benpensanti che accusano questa sana abitudine di “maccartismo e complottismo”, non si può dire che tale azione sia fuori dalla realtà.
Lontano dall’essere anacronistico, opporsi all’egualitarismo collettivista di ispirazione marxista ha piena validità, e non riconoscerlo ci porterebbe a cadere nell’ingenuità: fu San Tommaso d’Aquino a sostenere che “in politica l’ingenuità è un peccato”.
Si potrebbe obiettare che questa lotta appartenga alla Guerra Fredda e che oggi abbia perso rilevanza: errore grave. Il comunismo si è travestito e, come ripeteva con saggezza l’ingegnere Álvaro Alsogaray, esiste il cosiddetto “postulato della tendenza”. Ciò significa che espressioni di sinistra o socialdemocratiche, pur non essendo tecnicamente comuniste nell’attual
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