di MARCO TAVAZZI
Mentre i leghisti, indipendentemente dalle correnti, sono occupati nel gioco delle cadreghe, il Partito democratico sfida il Carroccio. E si propone come interlocutore sulla questione settentrionale. Ora, che il Pd rimanga una forza nazionale, e i tentativi di federalismo proposti siano molto più blandi di un'idea autenticamente autonomista, è assodato. Ma dovrebbe far suonare un campanello d'allarme il fatto che il 30 giugno, giorno del congresso federale della Lega e momento decisivo per capire se la nave potrà restare a galla o sarà inesorabilmente condannata ad affondare, il Pd abbia deciso di convocare una grande assemblea a Milano, dove saranno riuniti gli organi dirigenziali delle quattro regioni del Nord: Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria.
Anche perché il tema dell'adunata sarà appunto “la questione settentrionale e le risposte che vogliamo dare, dopo vent'anni di inefficienza leghista” sottolinea il vicesegretario del Pd lombardo Alessand
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