di MATTEO CORSINI
Non passa giorno che il presidente del Consiglio italiano non esterni: "L'Europa non può diventare l'Europa delle burocrazie e delle banche. Bisogna difendere l'Europa dall'assalto dei tecnocrati per farne sempre di più la patria dei cittadini, perché l'Europa ha senso e futuro se riesce a mettere insieme i cittadini… non serve avere una moneta comune se non hai in comune un destino".
Quando in Italia una persona le spara sempre più grosse ogni giorno che passa, invece di essere considerato un ciarlatano viene elogiato come “grande comunicatore” e finisce anche per ottenere un grande successo elettorale. Negli ultimi giorni Renzi ha detto e ridetto una serie di banalità sull'Europa e sulle riforme, roba quasi da bar sport (senza offesa per i bar sport e i loro frequentatori), ma questo è il suo momento, quindi giù elogi a destra e a manca. Vorrei scorrere rapidamente le affermazioni che ho riportato.
1) L'Europa non può diventare l'
Chi è che gli scrive ‘sti discorsi… scopadelici? Austin Powers? Deve migliorare: manca il concetto ficcante. I democristi old school parlavano chiaro: convergenze paralelle…
Il neodemocristo Zaia, pure: federalismo centripeto e non centrifugo.
Se non vuole essere da meno, il nostro deve capire che la democialtronata, per essere efficace, deve essere stringata.