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Il risparmio e’ morto, la raccolta del 2011 cade dell’80%

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di ERNESTO CERNEAZ C’è chi sta meraviglia, ma era tutto previsto dagli economisti di scuola austriaca, che non solo han detto che la crisi del 2009 era solo l’inizio della fine di un sistema immorale e fondato sul debito, ma sostenevano anche che i contraccolpi causati dal continuo interventismo statale sarebbero stati ferali. Puntuale la conferma : “Nell'anno della crisi sovrana gli italiani danno e chiedono sempre meno ai loro istituti. Solo 25 miliardi di contributo dai privati alla raccolta bancaria (-80% su base annua), di cui solo 6 dai depositi. Per contro, nel quarto trimestre 2011 la domanda di credito per investimenti fissi è crollata: meno 50%, peggio che dopo il crac Lehman”. Siamo nell’epoca delle vacche magre, l’impoverimento inizia dall’evaporazione del risparmio e dove non c’è risparmio, non c’è capitalismo sano, quello vero. Nel luglio del 2011,  la Confcommercio fotografava così l’Italia: “Il risparmio delle famiglie è crollato ne
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