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Il ritorno di silvio, capo degli “illusionisti” del teatrino italiano

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BERLUSCONI SPREADdi MARIETTO CERNEAZ

Torna Berlusconi, viva Berlusconi. A pochi giorni dalla sua “ridiscesa” in campo ufficiale (scontata la sentenza insomma) il fu cavaliere ha cacciato fitto e richiamato all’ordine la Lega, invitando amichevolmente a cena Matteo Salvini, che ha già lasciato intendere che un’alleanza col caro, vecchio amico di Bossi si può fare. 

Ora, ricordo che la nota enciclopedia Wikipedia, alla voce “illusionismo”, afferma quanto segue: “E’ un’arte solitamente eseguita come forma di spettacolo di intrattenimento dove l’artista, comunemente detto mago o illusionista, prestidigitatore, crea effetti apparentemente magici usando trucchi che possono essere fisici (solitamente meccanici ma anche chimici, idraulici, ottici), psicologici oppure il più delle volte il trucco sta nell’abilità di mani del prestigiatore stesso”.

Nel paese dei Pulcinella, delle Wanne Marchi e dei maestri del gioco delle “tre carte”, nessuno spettacolo mette in scena tanti trucchi e patacche equiparabili a quelli della casta politica, che – non a caso – finisce sempre per esibirsi in un centralissimo teatrino da avanspettacolo collocato tra Montecitorio e il Senato, tra Rai, Mediaset e La7. Un tempo, i protagonisti erano per lo più nani e ballerine. Oggi, a turno, s’impadroniscono del proscenio le macchiette più disparate della cosiddetta “società (in)civile”, di volta in volta travestiti da professori, avvocati, imprenditori, economisti con lauree e master, nullafacenti, boiardi di Stato. Un gran numero di piglianculo e una sfliza di quaquaraquà fanno loro da spalla durante il recital. Non a caso, l’Italia nella classifica della libertà di stampa è finita al 73° posto.

Il gran direttore artistico di questo cabaret della varia disumanità è, senza timor di smentita, l’impareggiabile Silvio da Arcore, un monumento della barzelletta politica liberale.

Berluscudinì, ne ha raccontate a bizzeffe di balle: dalla memorabile abbasseremo le tasse, al milione di posti di lavoro, al vi rimborseremo l’Imu del 2012 al, prossimo venturo, dentiere gratis per tutti.  La Santanché, per qualche tempo scomparsa dall’orizzonte mediatico, è tornata a farsi viva in tv per incensare e lodare il prode Silvio. Non escludiamo che tornerà anche Cicchitto, visti i sommovimenti che stanno squassando il parlamento, dove tutti fanno a gara a posizionarsi in vista delle prossime elezioni, 5 stelle compresi.

Che illusionista il Cavaliere, che illusionista straordinario. Copperfield e Dynamo sono dei principianti! Però, come ben sapete, ogni “magia” che questi uomini “straordinari” riescono a mostrarci non è altro che un trucco – come ci ha spiegato Wikipedia poco sopra -, si tratta solo di svelarli per mostrare che anche i “Re dell’incantesimo” un po’ burlesque non sono altro che dei nudi ciarlatani.

Per farla finita con la creduloneria popolare rispetto alle promesse da marinaio di Berlusconi (oh, quante ne risentiremo), dovreste cominciare a fare mente locale e ricordarvi che tutte le bugie che ha raccontato sono state puntualmente svelate, con dati e fatti alla mano. Non dimenticate, ad esempio, che il mago “Silv…io” della Brianza è tra quelli che hanno dato il loro voto favorevole a un sacco di demenziali leggi decretate da Monti, da Letta ed anche da Renzi.

Raccontar balle è un vezzo antico. Otto von Bismark, leale servo del Kaiser, l’illusionista che inventò il welfare pensionistico, soleva dire: “Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia”. Se il Berlusca lo avesse incontrato, avrebbe deriso anche lui con un bel “cucù”!!! State pronti, è prossimo il ritorno di Forza Italia, Nord compreso!

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2 COMMENTS

  1. Tornerà Berlusconi e come già fatto altre volte si riprenderà i voti dei suoi ora in libera uscita, quindi Salvini – il fenomeno rischia di sgonfiarsi alla svelta.

  2. Definire Bismarck “servo del Kaiser” mi sembra – a dir poco – indice di scarsa conoscenza della Storia. Se proprio cerca un’etichetta – comunque poco sensata a fronte del personaggio – lo chiami “servitore dello Stato (prussiano)”. Ridurre il suo “Wohlfahrtsstaat” ad un fenomeno da illusionista denota probabilmente – oltra alla mancanza di conoscenza dell Storia – anche malafede: se lo lasci dire da una persona che ha abitato per vent’anni (1980-2000) in una delle innumerevoli “case popolari” fatte costruire a fine ‘800 da Bismarck e che erano (e sono) molto migliori – e a “misura d’uomo” – delle tante porcate edilizie del (II) dopoguerra. E l'”edilizia popolare” è stata solo uno dei pilastri dello Stato sociale (ovviamente anti-socialista) bismarckiano.

    Al di là degli imbarazzanti riferimenti a Bismarck, torniamo però in Italia: e qui mi chiedo come si possa ancora prendere sul serio un vecchio ex-satiro con palesi manifestazioni di arteriosclerosi (o morbi analoghi). Possibile che nessuno si renda conto di essere in presenza di un povero vecchio, fisicamente, fisiologicamente, neurologicamente finito? Nessuno l’ha visto nelle sue interviste o quando è stato – l’ultima volta – a “Porta a porta”? Non si ricordava le cifre, confondeva Lire con Euro…

    Che non se ne accorga lui è naturale – nel senso (purtroppo per lui) letterale del termine – e quindi perdonabile. Ma gli altri?

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