di LEONARDO FACCO
Dicono che in Italia non ci sia limite al ridicolo. Vero, ma non è che in Padania (italianizzata sino al midollo) le cose vadano esageratamente meglio. Anzi, se si prende ad esempio la Lega Nord, un partito cresciuto a “bugie e Umberto Bossi”, nel quale ha fatto carriera Matteo Salvini, si trova la quadratura del cerchio!
Nei giorni scorsi, e lo abbiamo prontamente pubblicato, i leghisti hanno manifestato contro l'aumento dei pedaggi autostradali, bloccando per qualche minuto alcune corsie del casello di Gallarate. Strappando il biglietto del pedaggio, il neosegretario del partito (che non a caso a Gallarate stava in compagnia del “capo”) ha affermato: "E' un Italia razzista contro il Nord".
Affinché la cronaca sulla storia delle autostrade, e della relativa maggiorazione dei pedaggi al Nord, sia completa, i lettori devono sapere anche che il presidente della “Brescia- Verona- Padova” (tariffe + 1,4% dal 1 gennaio) è un tal Flavio Tosi, il leg
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