di FRÉDÉRIC BASTIAT
Un altro risultato di questo deplorevole snaturamento della Legge, è quello di dare alle passioni e alle lotte politiche, e, in generale, alla politica propriamente detta, una preponderanza esagerata.
Io potrei mostrare in mille modi la veridicità di questa affermazione. Mi limiterò, a mo' di esempio, ad accostarla al tema che ha recentemente interessato l'animo di tutti: il suffragio universale. Checché ne pensino gli adepti della Scuola di Rousseau (oggi i grillini si richiamano all'intellettuale francese, ndr), la quale si professa molto in anticipo sui tempi e che io stimo in ritardo di venti secoli, il suffragio universale (prendendo questo termine nella sua accezione pura) non fa parte di quei dogmi sacri, nei confronti dei quali la riflessione e il dubbio sono per sé stessi dei crimini.
Gli si possono opporre alcune serie obiezioni. Innanzitutto la parola universale cela un grosso sofisma. Vi sono in Francia trentasei milioni di abitanti. Perc