di MARCO BASSANI
Tutte le grandi (e piccole) scelte politiche presentano, al fondo, una questione di libertà. Lo stesso termine “politica” è così intimamente collegato alla parola “libertà”, che risulta ben difficile immaginare una visione autenticamente politica che non si ponga, con la pretesa di risolverlo, il problema della libertà dell’uomo (visto come semplice individuo, oppure membro di una classe, di una razza, di una nazione).
Tutto ciò era chiaro fino a pochi anni or sono anche in questo Paese. Le varie culture politiche che si presentavano sulla scena si scontravano, certo confusamente, sui contenuti del progetto di emancipazione umana. Per i comunisti nuove forme di libertà sarebbero nate dal sovvertimento dei rapporti capitalistici di produzione, ma anche i fascisti cantavano: “nel fascismo è la salvezza della nostra libertà”. I democristiani avevano impresso la parola in latino nel loro “logo”, lo scudocrociato, e i socialisti ne parlavano
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