di MATTEO CORSINI
Quello del superbonus (e dei suoi parenti stretti, come il bonus facciate) non è solo un esempio lampante di come creare un buco enorme nei conti pubblici, ma anche di come generare una bolla. Chiunque dovesse aprire un cantiere negli anni dei maxi bonus (a debito) ha con ogni probabilità sperimentato la necessità di attendere per avere i ponteggi, la cui offerta non riusciva a tenere il passo della domanda.
Il fatto è che non si trattava di una modifica strutturale della domanda, ma l'effetto della droga fiscale introdotta dal secondo governo dell'Avvocato del popolo, peraltro poi prorogata anche dal successivo e finanche da quello attuale, seppure con crescenti limitazioni e le lamentele del ministro Giorgetti.
In sostanza, nel triennio del superbonus la produzione di ponteggi è triplicata, ma adesso la domanda sta rapidamente tornando ai livelli precedenti, essendo in via di esaurimento la droga fiscale. Non a caso le aziende del settore, soprattutto qu
sono del settore: il 110% e soprattutto il “bonus facciate” che era al 90% ma senza tutte le certificazioni e limiti degli altri incentivi, ha generato truffe e causato un folle aumento dei costi in edilizia da 2 a 3 volte rispetto a quelli che riscontrati fino al 2020
oltre all’ennesimo “buco” nei conti pubblici, questi prezzi fuori mercato e insostenibili potrebbero causare il collasso di molte imprese, magari anche di chi non ha partecipato alla “mangiatoia”
grazie per la testimonianza
Parole sante! (a parte una consecutio)