di CLAUDIO MARTINOTTI DORIA
Nella tarda adolescenza (ormai oltre 40 anni fa) ho compiuto una scelta esistenziale cui mi sono sempre mantenuto coerente, quella di cercare di essere sempre sincero, di comunicare fedelmente il mio pensiero, di criticare con correttezza e rispetto, senza però trascurare all’occorrenza un minimo di diplomazia, accantonando ogni falsità ed ipocrisia, evitando di contribuire al peggioramento della situazione relazionale e sociale e, nei limiti del possibile, fornire un modesto contributo nel cercare di arginare il deleterio circolo vizioso che ha avviluppato il nostro paese, nel quale la falsità trionfa e contamina ogni settore, rendendo la vita un inferno in terra, un’offesa all’intelligenza ed alla dignità umana, una costante penalizzazione dell’onestà ed integrità dell’individuo dotato di pensiero autonomo e senso della libertà.
Per avere conferma di quale degrado abbia raggiunto l'Italia, credo basti uscire di casa e contattare una
Il fondo l’Italia lo ha toccato nel 1992, allora sta solo scavando. Come nei regimi socialisti, che vanno avanti fino a che c’è ricchezza precedente da sfruttare, in Italia avendo alle basi la riccheezza di una delle aree più ricche del piantea, la Padania, si continua a campare di rendita scialacquando i risparmi del padssato.
Considerandi che nelle istituzioni pubbliche non entrano i migliori, come dovrebbe essere con il sistema dei concorsi che venne inventato nell’antica Cina, ma i peggiori grazie a concorsi truccati e provenienti da aree dove la preparazione scolastica è minima (ma i voti alti abbondano) attendersi che la burtocrazia sia efficiente è pia illusione.