di PIETRO AGRIESTI
In un mondo normale, la proposta di abolire le principali fonti energetiche da cui dipende la società - pressoché ogni bene o servizio, compresa la capacità di affrontare condizioni climatiche avverse e far fronte a disastri naturali - apparirebbe prima facie folle.
Idem la proposta di negarle a paesi non ancora sviluppati e in condizioni di povertà energetica. Negare a paesi che, viste le loro condizioni attuali, sviluppandosi anche solo in una certa misura avrebbero enormi benefici sotto ogni aspetto, apparirebbe prima facie criminale e assassina.
Non dico che tutto ciò che appare folle lo sia, perché esistono cose controintuitive, ma in un mondo normale la posizione di partenza sarebbe questa: estremo, estremo, estremo scetticismo verso chi si presentasse con idee simili.
Nel mondo al contrario le cose stanno invece - giustamente- al contrario e dunque prima facie appare a tutti folle e criminale difendere l'uso delle principali fonti energetiche