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Inchiesta sulla censura dei social media: legittimo, ma sbagliato!

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di T. J. ROBERTS La recente espulsione di Alex Jones da Facebook, Apple, Google, Spotify, e molti altri social media ha sollevato le proteste di molte persone. Ora più che mai, le persone stanno chiedendo al governo di obbligare internet ad essere una piattaforma neutrale, obbligando le piattaforme indipendenti a non fare uso della propria libertà di associazione. Anche se questa può sembrare una reazione ragionevole inizialmente, è abbastanza chiaro che la regolamentazione statale non risolverà il problema della soppressione della libertà di parola online. Piuttosto, questo articolo dimostrerà che l’intervento statale è il problema che sta causando la soppressione delle voci dissenzienti dal pensiero dominante (è importante realizzare che Alex Jones non è la sola persona vittima di questa purga. Scott Horton, editor di antiwar.com e fondatore del Libertarian Institute, ha visto il suo account twitter sospeso, proprio come Daniel McAdams, il direttore esecutivo del
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