di ENZO TRENTIN
L'evoluzione del concetto di autodeterminazione dei popoli, mutuato dal Patto della Società delle Nazioni (28 Giugno 1919), premesso allo stesso Trattato di pace di Versailles, include un insieme eterogeneo di caratterizzazioni, il cui comune denominatore si identificherebbe, in realtà, nell'«affermazione della necessità che la volontà dei popoli assuma un valore determinante come uno degli strumenti per valutare la stessa legittimità delle situazioni politiche in atto, sia interne che internazionali (1)».
Secondo G. Guarino il principio di autodeterminazione sarebbe suscettibile di applicazione quando la volontà del popolo all'autodecisione soddisfa alcune condizioni, quali la possibilità di identificare il popolo attraverso il territorio che abita senza risalire necessariamente alla rispettiva unicità razziale o nazionale, la delimitazione territoriale non scaturisce dalla separazione fisica ed artificiale tra il territorio dello Stato che amministra e