di STEFANO MAGNI
Fra i due contendenti in Siria, ce n’è un terzo (ignorato dai media) che inizia a godere: l’indipendentismo curdo. Quella dei curdi è una guerra nella guerra, combattuta nelle regioni settentrionali della Siria e mirante ad ottenere l’indipendenza, o quantomeno l’autonomia da Damasco.
I curdi sono il più grande popolo senza Stato in tutta la regione mediorientale. Sono 20 milioni, inglobati da 5 differenti Stati: Siria, Iraq, Iran, Turchia, Armenia. In nessuno di essi si possono considerare a “casa loro”. Il trattato di Sèvres, che aveva posto fine alla Prima Guerra Mondiale nel teatro mediorientale, aveva assegnato loro uno Stato indipendente. L’emergere della Turchia nazionalista, l’inimicizia degli armeni (che li consideravano tutti collaborazionisti del genocidio commesso dai turchi) e la presenza dominante di Francia e Gran Bretagna, rispettivamente nei nuovi confini di Siria e Iraq, hanno posto fine al loro breve sogno di indipendenza.
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