di REDAZIONE
Il 14 gennaio, che è considerato un giorno sacro dal popolo Êzîdî, gli Êzîdî hanno tenuto una conferenza ai piedi del Monte Şengal (Sinjar).
Circa 200 delegati dal campo profughi Newroz a Dêrîk (Rojava), dai campi profughi nel sud Kurdistan (Kurdistan iracheno) e dal Monte Şengal, dove gli Êzîdî ha lottato per sopravvivere per sei mesi, hanno partecipato all’evento.
Rappresentanti del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan), del PUK (Unione Patriottica del Kurdistan), del Partito Comunista, del TEV-DA (Movimento Democratico degli Êzîdî), del Partiya Êzîdîyen Peşveru (Partito degli Êzîdî Progressisti), e del Tevgera Êzîdîya (Movimento degli Êzîdî) hanno partecipato e dato i loro messaggi.
Nel discutere ampiamente le cause del 73esimo massacro nella storia degli Êzîdî, che è stato ancora più grave e tragico del 72esimo, si è giunti alla conclusione che una delle cause di questa strage è stata la mancanza di organizzazione che ha
Questo popolo una piccola critica la merita: rendersi conto che servono strutture di autodifesa al 73 esimo massacro è forse un po’ tardivo, insomma già verso il quarto o quinto massacro poteva essere tardi…
Però siccome chi giudica sarà giudicato non posso tacere il fatto che se c’è una trave nel loro occhio c’è anche nel nostro, per lo meno loro stanno cercando di organizzarsi, i padani che sono soggetti ad una rapina epocale e ad un genocidio culturale non sono neppure in grado di unirsi, di fare gruppo, qualcuno fa da sè e la maggior parte subisce in silenzio: SIAMO MESSI PEGGIO!!!!