di GIORGIO CALABRESI
Il primo giorno di campagna elettorale inizia, come prevedibile, sotto il segno dell'Imu, l'odiata imposizione sugli immobili, una mini-patrimoniale come e' stato detto da molti, che pero' ha consentito, ribattono altri, accanto alla riforma delle pensioni e altre riforme attuate dal governo Monti di mettere in sicurezza i conti del paese. Non a caso l'introduzione dell'imposta nella sua configurazione attuale, estesa alla prima casa, e' stata fatta appunto con il decreto Salva-Italia del dicembre 2011.
Il saldo finale potrebbe portare alle casse dello Stato circa 15 miliardi che, sommati ai 9 miliardi incassati con l'acconto di giugno, garantirebbero un gettito complessivo di 23-24 miliardi di euro. Si potrebbero superare cosi' i 21 miliardi preventivati nel Salva-Italia. Su un gettito totale stimato dalla Cgia a circa 24,1 miliardi di euro, 4,2 miliardi sono in capo ai proprietari di prima casa (17,5% del totale), 10,8 miliardi pesano sui proprietari di seco
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