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La guida (non) autonoma, e conseguenze, dell’auto a pile

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di MATTEO CORSINI Da anni martellano incessantemente sui prodigi dei dispositivi elettrici con ruote e tutte le automazioni di cui sono dotati. Mi riferisco agli ecotalebani, per esempio Liam Denning di Bloomberg, che però da qualche mese, come Fratoianni e signora, detesta Elon Musk e Tesla. Il quale non ha iniziato a essere un cialtrone da quando ha appoggiato Trump, salvo poi bisticciare con Orange Man. Lo era anche prima. Da sempre spaccia come guida autonoma qualcosa che non lo è, se non parzialmente. E da sempre nei documenti scritti in piccolo, Tesla scrive che i conducenti devono essere in grado di prendere il controllo del veicolo in qualsiasi momento. Il che significa che il veicolo stesso non è poi così autonomo nel guidare se stesso. Fatto sta che di incidenti mortali verificatisi mentre la persona al volante faceva altro se ne sono verificati non pochi, e di recente una giuria di Miami ha condannato Tesla a risarcire con 243 milioni di dollari i familiari di una
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2 COMMENTS

  1. Se Tesla ha ucciso e ha risarcito è già un bene, il mondo perfetto non esiste. Migliorerà i suoi standard o fallirà. Nel medio-lungo futuro la guida sarà totalmente autonoma e non servirà patente. Rassegnatevi e arrendetevi. Siete circondati.

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