di GIOVANNI CERRUTI
da www.lastampa.it
Ha votato per ultimo, se n’è andato per primo. Non ha nemmeno aspettato i risultati. Basta. Fine delle illusioni, la Lega non è davvero più di Umberto Bossi.
Non è più la sua casa, la sua famiglia la sua Ditta. A fatica si era conquistato le mille firme per candidarsi segretario. Matteo Salvini ha preso l’82% dei voti. Gli iscritti-militanti-dipendenti leghisti hanno inchiodato il Vecchio Capo al 18%. Meno di duemila voti. Umiliazione padana.
A chi vuol sapere come mai abbia deciso di andare a farsi male potrebbe rispondere con una delle sue frasi: «Io combatto fino alla fine». O con quella che ha ripetuto in questi giorni: «Non posso lasciar morire una creatura che è figlia mia, solo io posso salvare la Lega». Chi gli sta accanto, ancora una volta, l’ha mandato avanti. A sbattere. A perdere. Solo per tentar di salvare le ultime prebende e quel poco di potere rimasto.
A votare sono andati in diecimila: non sono pochi
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