di MATTEO CORSINI
New York è da molti anni amministrata da esponenti del partito democratico, quindi le primarie del partito democratico per la candidatura a sindaco forniscono una indicazione di chi sarà, con buone probabilità, il futuro primo cittadino della grande mela.
Questa volta il confronto era tra Andrew Cuomo, già governatore dello Stato di New York e figlio d'arte (per così dire), e Zohran Mamdani, 33enne nato in Uganda, di origini indiane, e cresciuto a New York. Mamdani si autodefinisce "socialista democratico", e il suo programma rende calzante la frase attribuita a Benjamin Franklin, ossia che "la democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo".
Il fatto è che Mamdani ha vinto promettendo addirittura di "abolire il costo della vita". Qualcuno ricorderà un esultante Giggino Di Maio, all'epoca anche più giovane del candidato sindaco di New York, annunciare la sconfitta della povertà da una finestra di palazzo Chigi.
Mamdan
Oppure turarsi il naso e votare per il candidato repubblicano. In emergenza si può anche pensare a questo sia pur nauseante compromesso.