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La ri-conversione di borghezio: da feroce antiitaliano a patriota italianissimo

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di GILBERTO ONETO Il 15 settembre del '96 la gente ci aveva creduto. Capolavoro e infamia di Bossi: in milioni lo ritengono uno dei giorni più belli della loro vita, ma anche la più dolorosa disillusione. C’erano in Riva Sette Martiri tre palchi, a destra gli ospiti, a sinistra le figure di secondo piano (parlamentari, consiglieri regionali, membri del governo provvisorio) e al centro il Gotha dell’indipendentismo: 23  personaggi impettiti come sul Mausoleo di Lenin,  14 segretari nazionali e 9 capataz federali. Due di loro sono defunti, 12 sono fuori dal partito: restano tesserati in 9 – pochini - quasi tutti in posizioni defilate. Dei fuoriusciti  c’è chi si è dato a vita privata, chi è andato con movimentini, o altre sigle di destra, di sinistra, di sotto e di sopra. Dei rimasti hanno ancora una posizione importante Bossi, presidente del partito, Maroni  in Lombardia,  Calderoli  al Senato e Borghezio a Bruxelles. Tutti i rimasti hanno sfumato o edu
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3 COMMENTS

  1. Ricordo, nelle seconda metà degli anni ’80 (del secolo scorso) che il sig. Bossi, nell’allora sede della Lega Lombarda messa a disposizione del compianto Dr. Sergio Pegreffi, mi propose di svolgere un ruolo estremista, all’interno del movimento in modo da fare parlare il più possibile del movimento stesso, per consentire a lui di mostrare ai media la sua capacità di moderatore e quindi di uomo politico in grado di contenere le derive più dure. Io lo mandai a quel paese; probabilmente la silfide Borghezio si prestò al giochino come i fatti successivi hanno ampiamente dimostrato.

  2. Ho sempre ritenuto Borghezio una persona coerente, nonostante moltissime volte non fossi d’accordo con le sue dichiarazioni e con i suoi sistemi. Leggere l’intervista in cui rinnegava la via secessionista/indipendentista della lega, con tanto di foto che lo ritraeva sventolante il triccollore mi ha fatto veramente male.
    Mi ricordo, Gilberto, 2 anni fa in un convegno proposto dalla libera compagnia padana, la presenza di Borghezio al convegno di Milano e le sue parole per incitare l’allora segretario della lega Maroni a tenere in considerazione l’ala indipendentista della lega, per spronarlo a seguire vie che seguissero l’art. 1 della lega.
    Sembrano parole dette da un’altra persona!!
    L’ennesima figuraccia fatta da esponenti leghisti

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