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La vera industria? Né sussidi né zavorre statali

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di MATTEO CORSINI

Intervenendo all’inaugurazione del Salone Internazionale dell’industria della ceramica (Cersaie), il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha dichiarato:
  • “Non si può più attendere: l’Europa deve decidere con urgenza se vuole mettere l’industria al centro e puntare alla competitività e non rischiare la deindustrializzazione. Serve un cambio di passo, un patto di responsabilità sociale tra tutti i partiti in Europa: come fu fatto a suo tempo da Draghi per salvare l’euro oggi serve un whatever it takes anche per l’industria europea.”
In cosa dovrebbe consistere il “patto di responsabilità sociale”? Si partirebbe dal contrasto al caro energia, tema ovviamente molto caro ai produttori di ceramica, settore notoriamente energivoro, con il sempre invocato disaccoppiamento del prezzo del gas da quello dell’energia elettrica. Si passerebbe poi a maggiori incentivi fiscali a ricerca e sviluppo, per arrivare alla critica del sistema dei certificati di emissione, passati da 10 a quasi 100 euro per tonnellata di anidride carbonica. Per Orsini “cos’è questa se non una tassa?
Negativo quindi il parere sul Green Deal,la più grande cavolata che potevamo fare: in Europa non è stato fatto lo studio di impatto della misura.”
In realtà le analisi costi-benefici accompagnano sempre ogni norma comunitaria, ma, chissà perché, i risultati finiscono per mostrare più benefici che costi. D’altra parte quando queste analisi sono condotte dalle strutture burocratiche che dipendono da chi propone i provvedimenti da analizzare, sarebbe ingenuo aspettarsi un edito diverso.
Tutto ciò detto, farei notare che il famoso (famigerato) “whatever it takes” affogò in un mare di base monetaria, rimandandone la soluzione, i problemi dell’area euro (soprattutto nei Paesi periferici, tra cui quello a sud delle Alpi). Continua a essere opinione diffusa che fu un atto salvifico, ma è come considerare salvifico il doping.
L’industria non deve essere zavorrata da norme sciagurate come il Green Deal, ma neppure dopata. Con il doping a lungo andare generalmente non finisce bene.

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