di ENZO TRENTIN
In questo articolo ci avventureremo nella speculazione di un certo tipo di politica politicante. È un azzardo, lo sappiamo; del resto la professione del giornalista non è mai stata facile.
Anche nel secolo scorso fare il giornalista significava mettere a repentaglio ogni giorno la vita. Oggi da un qualsiasi articolo può scaturire una querela. Ma a quel tempo si rischiavano duelli mortali e imbarazzanti avventure. Come accadde a Carlo Marini direttore del “Gazzettino del diavolo”, foglio romano che campava di scandali veri e inventati. Una mattina del novembre 1872, un gruppo di giovanotti lo riconobbe dentro la sua carrozza all'inizio di via Tomacelli, lo tirò giù dal calesse senza tanti complimenti e, dopo avergli strappato di mano la pistola con la quale cercava di difendersi, cominciò a gridare: «Al fiume, al fiume». Alcuni passanti, pensando fosse la vittima innocente di un gruppo di teppisti, cercarono di liberarlo, ma non appena sentirono il suo