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Lasciate ogni “speranza” o voi che entrate nell’inferno fiscale italiano

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di MATTEO CORSINI

Tra i propositi del ministro della Sanità Roberto Speranza vi è quella di bastonare ulteriormente i cosiddetti ricchi. A proposito di ticket, questo è il suo pensiero:

  • “Il principio che mi ispira è la progressività. Penso che chi come me fa il parlamentare può pagare per una visita specialistica qualcosa in più rispetto a un lavoratore dipendente”.

Premesso che il congiuntivo, come spesso accade, è colpevolmente lasciato a riposo da Speranza, ogni consumatore di tasse (tra i quali figurano i parlamentari) in realtà non fa altro che pagare qualsiasi cosa con denaro dei pagatori di tasse.

Quanto alla progressività, l’Irpef dovrebbe servire, tra le altre cose, a pagare i servizi pubblici, tra i quali la sanità. Come reso noto di recente da Itinerari previdenziali, gli individui con redditi compresi entro i primi tre scaglioni pagano circa 15.8 miliardi di Irpef, a fronte dei quali ricevono prestazioni sanitarie per 51.2 miliardi.

Ciò significa che la progressività già esiste, ed è a carico dei ricchi, veri o presunti. Spesso più presunti che veri, dato che per lo Stato italiano si inizia a essere “ricchi” con redditi lordi superiori a 35mila euro annui.

Lasciate ogni Speranza o voi ch’entrate nell’inferno fiscale italiano…

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