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Lavoro di cittadinanza, fitoussi e d’accordo con renzi. aiuto!

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di MATTEO CORSINI "Sono d'accordo con Renzi perché tra il benessere della popolazione e la dottrina bisogna scegliere il benessere". Non meraviglia che Jean Paul Fitoussi (qui con Celentano, ndr), probabilmente l’economista francese più ascoltato (sic) in Italia, sia d’accordo con Renzi (recente inventore del "lavoro di cittadinanza", che suona non troppo dissimile dai "lavori socialmente utili" di vent'anni fa) nella contrarietà a quella che, in modo piuttosto approssimativo e fuorviante, viene definita austerità. In un contesto in cui la spesa pubblica non cala, di austero c’è ben poco da parte di uno Stato, mentre a tirare la cinghia restano coloro che, contrariamente ai proclami renziani, non vedono affatto calare il carico fiscale. Ciò detto, per come è posta la questione da Fitoussi, sembra che il mondo si divida tra chi vuole il benessere della popolazione e chi, sadicamente, privilegia una non meglio definita “dottrina”. In realtà il modo di porre la
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1 COMMENT

  1. Mi perdoni, caro Corsini, ma temo (- faccio ironia -) che Lei non abbia pienamente afferrato il concetto. Quando il francese Fitoussi parla all’italiano Renzi (o al greco Tsipras) e cosí via, e auspica redditi di cittadinanza vari, non credo che pensi di farli pagare a francesi, italiani, greci e cosí via, bensí alla “solidarietà europea” impersonata da Draghi & Co. e finanziata attraverso una sorta di ufficiosi (in teoria illegali) “de-facto-eurobonds”, quindi – alla fine e in buona sostanza – da quell'”Euro-Lombardo-Veneto” costituito dai Paesi del Nord-Europa. Cioè proprio da quei Paesi che, in quanto avvocati della cosiddetta “austerità”, fanno ovviamente parte degli “avversari del benessere” (anche se a casa loro sembra che il benessere riescano bene o male a crearlo).

    Ai miei tempi, a scuola ci veniva raccontata la storia della formica e della cicala: a titolo di monito. La formica, d’inverno, stava bene e al caldo – mentre la cicala moriva di fame. Messaggio educativo: ti “spari” la vita? Paghi. Punto e a capo.
    A mia figlia, a scuola, un paio d’anni fa, la stessa storia (versione anni 2000) finiva – non scherzo! – in modo diverso: la formica accoglieva la cicala e divideva con lei le sue scorte. Tutti cosí buoni, cosí solidali! Come è bello il mondo (a spese altrui)! E come cambia…

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