di MATTEO CORSINI
Pare che negli ultimi giorni in Italia si sia trovato un guardiano dei conti pubblici ben più deciso del timido ministro dell’Economia Giovanni Tria. Si tratta di Giggino Di Maio, che in questa fase pre-elettorale in cui deve dire sempre il contrario del co-firmatario del “contratto per il governo del cambiamento”, ha affermato:
“Il tema non è lo spread in sé e neanche il 3%, il tema è quando dichiari che vuoi sforare il 3% aumentando il debito pubblico. Quindi lo dico chiaramente: il M5s non voterà mai un legge di bilancio per aumentare il debito pubblico.”
Aggiungendo comunque a stretto giro che “l'Iva non aumenterà”.
Ci sarebbe da ridere se non fosse più che concreto e imminente il rischio di una mazzolata fiscale in stile Monti 2012. Per fare oltre il 3% di deficit senza aumentare il rapporto tra debito e Pil sarebbe necessario ridurre lo stock mediante dismissioni di attività di proprietà delle amministrazioni pubbliche, oppur