di REDAZIONE
Non più bustarelle e valigie piene di contanti. Ma prostitute, automobili di lusso, barche per le vacanze, assicurazioni sulla vita, ristrutturazioni edilizie, finte consulenze, rate del mutuo o dell'affitto. A vent'anni dalla stagione di Mani pulite, la tangente non è scomparsa: ha semplicemente assunto altre forme. Una complicata rete di illegalita' che Walter Mapelli, magistrato da anni all'inseguimento di fondi neri attraverso i paradisi fiscali di tutto il mondo, e Gianni Santucci, giornalista del Corriere della Sera, hanno messo a nudo nel libro 'La democrazia dei corrotti', appena uscito per Bur-Rizzoli. La tesi di fondo e' che se la forma e' cambiata, la sostanza resta la stessa. Perche' la corruzione "rimane una patologia. Non una deviazione 'fisiologica', piu' o meno ampia rispetto alla norma. Non una questione di pochi o molti che rubano".
Ancora oggi, scrivono Mapelli e Santucci, "e' un fatto di sistema, come si diceva ai tempi di Mani pulite". Anche se