di LUIGI CORTINOVIS
- 1 Criterio clinico: tosse, febbre, dispnea, anosmia, ageusia o disgeusia, cefalea, brividi, mialgia, astenia, vomito e/o diarrea;
- 2 Criterio radiologico: compatibile con Covid-19;
- 3 Criterio di laboratorio: Rilevamento di acido nucleico di Sars-CoV-2 o rilevamento di Antigene, ma il “caso confermato” deve soddisfare il criterio di laboratorio.
- 1. Si fanno solo test qualitativi e non quantitativi (è certo che sotto 200.000 cp/ml non si è nè malati nè infettivi nè infettanti);
- 2. Il numero di CT (cicli) non dovrebbe essere superiore a 24, come statuisce ECDC da 1 anno (ogni volta che si fa un ciclo si raddoppia la quantità di RNA virali trascritto, e se uno ricorda un pò di matematica comprende cosa significa (altrimenti torni a scuola) e vengono manifestati trilioni di particelle virali che non hanno alcuna corrispondenza con il carico virale esistente, potrebbero anche essere frammenti virali inattivi di una pregressa infezione).
L’Avvocatura dello Stato convenuta in giudizio ha riconosciuto in Tribunale che il numero medio di amplificzione usato in Italia è tra 35 e 45 cicli, ed anche oltre in taluti test. (Peraltro, sono gli stessi test a 44 cicli utilizzati dai produttori di vaccini per testare i gruppi dei Trial, per cui i risultati dei Trial erano già totalmente inaffidabili sono per la farsa dei tamponi).- 1. Non avevano il virus isolato (era genniao 2020) per cui avevano ricostruito al computer le sequenze di tre pazienti cinesi che avevano sequenze differenti, ma che i Cinesi dicevano che era il virus uno e trino;
- 2. Usavano primer a concentrazioni assurde rispetto a tutti i test finora utilizzati senza dare alcuna giustificazione;
- 3. Usavano e raccomandavano un numero CT (cicli) di oltre 45 fino a 55;
- 4. Cercavano di isolare tre sequenze oligonucleiche in comune con Sars/Mers e raffreddore da Coronavirus, non avendo il virus isolato, ma riprodotto come sopra, rispetto ad una mappa genetica che comprende quasi 30 lettere (basi).

