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L’eurispes ridicolizza matteo renzi: vivere in italia è una sfortuna

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disastro italiadi REDAZIONE

Sfiduciati, con le tasche sempre un po’ più vuote e desiderosi (potendo) di cambiare aria. E’ un ritratto poco incoraggiante del Belpaese e dei suoi abitanti quello tratteggiato dall’Eurispes nel “Rapporto Italia 2015”. I numeri sono impietosi: la condizione economica delle famiglie è peggiorata nel 76,7% dei casi e quasi un cittadino su due (il 47,2%) ha difficoltà ad arrivare a fine mese e deve attingere ai propri risparmi per far quadrare i conti. Ops, ma non era Matteo Renzi che diceva che le famiglie si stanno arricchendo?

Il 55,7% del campione non crede nella ripresa, il 33,9% pensa che la situazione resterà stabile e appena il 4,6% (poco più della metà dell’anno scorso) e’ ottimista. I costi per la casa costituiscono un serio problema: il 73,1% di chi ha contratto un mutuo di acquisto ha difficoltà a pagare le rate, e il 69,6% di chi è in affitto non riesce a saldare regolarmente il canone. Un preoccupante 40,9% non ce la fa nemmeno a sostenere il costo delle spese mediche: inevitabile che uno su tre (il 33,3%) negli ultimi tre anni abbia chiesto un prestito bancario. Cresce, in compenso, il partito dei nostalgici della lira: il 40,1% dei residenti pensa che dovremmo uscire dall’euro (un anno fa era il 25,7%).

parassitiIl “Grande Fardello”, un mix oppressivo di fisco e burocrazia, è il vero gancio che trattiene l’Italia: il 39,5% dei residenti considera una sfortuna viverci e aumentano (fino al 45,4%) anche i connazionali che vorrebbero trasferirsi all’estero. La ricerca di maggiori opportunità di lavoro (32,1%) è la motivazione più sentita per cui si è disposti a cambiare vita e paese, seguita dalla speranza di maggiori opportunità per i figli (12,2%) e dalla ricerca di più garanzie sul futuro. Continua a calare anche la fiducia nelle istituzioni, eccezion fatta per forze dell’ordine: nuovi passi indietro per Parlamento (10,1%, il 6% in meno rispetto al 2014) e, soprattutto, la magistratura, che crolla dal 28,8% al 12,6% dei consensi.

Continua a calare anche la fiducia nelle istituzioni, eccezion fatta per forze dell’ordine: nuovi passi indietro per Parlamento (10,1%, il 6% in meno rispetto al 2014) e, soprattutto, la magistratura, che crolla dal 28,8% al 12,6% dei consensi. Il più amato è, senza rivali, Papa Francesco: il Pontefice venuto dalla fine del mondo traghetta la Chiesa nel Terzo millennio con un consenso quasi plebiscitario, l’89,6%. Eppure, son tutti “iperconnessi”: il 67% ha uno smartphone, il 59,9% acquista on line, il 53% controlla il proprio conto bancario e tutti o quasi (il 95,7%) hanno un profilo Facebook, salvo poi confessare di sentire violata (il 43,1% degli interpellati) la propria privacy.

L’Eurispes dà, insomma, ragione al nostro Luigi Cortinovis, impegnatissimo a raccogliere i dati sulla RIPRESA ITALIANA DEL 2015

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