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L’illuminazione pubblica la si gestisce via telefono

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di REDAZIONE Gestire l'illuminazione pubblica attraverso una telefonata. Potrebbe sembrare fantascienza ed invece il nuovo alimentatore elettronico Dibawatt esiste già ed è stato messo a punto dal dipartimento ricerca e sviluppo di Sorgenia Menowatt. Ma come funziona? Ad ogni lampione è associato un numero di telefono al quale possono essere indirizzate chiamate o sms che, opportunamente elaborati da un'interfaccia Gprs/Gsm collegata al Dibawatt, attivano diverse funzioni del lampione: accensione e spegnimento, riduzione o aumento del flusso luminoso. Attraverso un apposito algoritmo, l'interfaccia telefonica del Dibawatt interpreta opportunamente la chiamata telefonica e, senza rispondere, quindi senza addebito per il chiamante, attiva la funzione richiesta. Comandi più complessi (come la gestione della cartellonistica a messaggio variabile) possono essere inviati attraverso sms. Sono disponibili anche app sviluppate su cellulari con sistema Android per facilitare ancora
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