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L’inaudito attacco allo statuto della regione siciliana

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di GIOVANNI MADULI Dal sito de “Il Fatto Quotidiano” e da un articolo pubblicato il 16 luglio 2012, si apprende che secondo il sig. Ivan Lo Bello, vice presidente di Confindustria Sicilia, in riferimento alla disastrosa situazione delle casse della regione Siciliana, < per il risanamento è indispensabile che il governo Monti metta “mano ai conti della Regione, controllando un bilancio reso non trasparente da poste dubbie e residui inesigibili”. Gli sprechi, a partire dai 20mila dipendenti regionali, che “non si rendono conto del rischio che corrono”, sono “effetto di una autonomia che ha finito per danneggiare tutti e tutto” e “ se fossimo stati controllati dallo Stato noi siciliani non avremmo oggi 30mila precari e 30mila forestali”. Un’autonomia peraltro “concessa nel dopoguerra, in condizioni storiche e politiche ormai lontanissime, ma utilizzata da scriteriate classi dirigenti per garantire a se stesse l’impunità”.> Certo, la Sicilia conta
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