di LEONARDO FACCO
Adriano Celentano - il re degli ignoranti, come lui stesso s'è autodefinito - va annoverato tra i primati del nazi-ambientalismo tricolore. I suoi peana a favore di "Gaia" non solo sono noti, ma soprattutto celebrati ed esaltati dai macachi dell'informazione politicamente corretta.
Tutto ciò che è progresso, per il "molleggiato" va abiurato. Basta andarsi a leggere il suo blog per trovarne conferma. La stampa igienica, non a caso, lo definisce un pioniere dell'ecologismo e dell'ambientalismo, uno eco-talebano insomma, di quelli che han detto no alle trivelle, alle industrie, alle navi, al petrolio, ecc. ecc.
Il "ragazzo della Via Gluck" è dagli Anni Sessanta che ci fracassa le gonadi. Piangendo miseria e preconizzando disastri, il nostro, sin dal 1966, rimastica la solita canzonetta:
Là dove c'era l'erba ora c'è
una città,
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà.
Eh no,
non so, non so perché,
perché continuano
a costruire
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