di FRANCO CAGLIANI
E’ la solita Italia dei cachi, quella dei “Totò-truffa” e delle Wanne Marchi in servizio effettivo e permanente, quella che lo Stato è un colabrodo che perde, per sua natura, da tutte le parti.
Qualche giorno fa, dopo i tanti "trasgressori del cartellino ormai arcinoti, le agenzie hanno rilanciato di un nuovo genio della pubblica amministrazione: "Un lucano di 43 anni. Aveva ottenuto i permessi per gravi motivi familiari ma è stato riconosciuto dai colleghi forestali nel trailer di un film hard. Lui si è difeso: "Scene hot girate a mia insaputa". Rischia condanna per truffa aggravata". Trombava a spese dei contribuenti insomma, il Rocco Siffredi della foresta.
In Pulcinellaland, ogni due per tre salta fuori un buco nero dei “Falsi disoccupati” a spese dell’Inps, che viene spellata ogni anno per decine di milioni di euro (dei contribuenti) da persone che si dichiarano disoccupate e percepiscono l'indennità, senza esserlo realmente. C'è di
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