di ANONIMO PADANO
Ieri a “Mattino Cinque” si è parlato di referendum per l’indipendenza. In studio c’erano cinque ospiti: un italianissimo rappresentante dell’italianità (David Sassoli), un giornalista de Il Messaggero, che non si è capito bene cosa significasse (Fabrizio Rizzi) e ben tre nordisti: Marco Bassani, Gianluca Busato e Matteo Salvini. A condurre Federico Novella, un altro italiano verace.
Per numero, forza di argomenti, qualità dei servizi filmati e inconsistenza degli interlocutori, i “nostri” tre avrebbero potuto fare polpette dell’unitarismo pelasgico e invece si sono messi a questionare fra di loro, a sovrapporsi, a fare polemiche acide e micraniose che capiscono solo i sacerdoti dell’autonomismo estremo. È da segnali come questo che si capisce come andrà a finire, che i sorrisini romani continueranno indisturbati, che non cambierà niente. L’Italia se ne sta tranquilla: i padani litigheranno eternamente fra di loro. E gli indipendentis
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